Quando decidiamo cosa acquistare non lo facciamo sempre seguendo dei criteri razionali. Le emozioni giocano un ruolo importante. Agli albori dell’umanità erano i sensi a orientarci in un mondo spesso ostile. L’olfatto e l’udito, allora essenziali per segnalare dei pericoli, sono anche lo strumento per indirizzarci verso sensazioni di piacere e benessere. I profumi hanno un accesso diretto al nostro cervello, e ininterrotto, come il respiro. Sugli odori viaggia la memoria e possono essere associati anche a un particolare prodotto, creando un vero e proprio logo olfattivo.
Un suono può rappresentare un segnale immediato di allarme. Ma ha anche un potere evocativo molto forte. Ad esempio, i rumori di un bosco in un attimo ci portano in quel luogo. Nel marketing uditivo si lavora soprattutto con i suoni e non solo con la musica che è più legata a gusti e memorie personali. Il silenzio può essere inquietante ma un paesaggio sonoro, trasportandoci in un determinato ambiente, ha il potere di rilassarci, metterci a nostro agio. Per questo si possono utilizzare note e suoni per caratterizzare superfici commerciali o musei. Oppure per fissare nel ricordo un prodotto firmandolo con un jingle.
I sensi della pubblicità
I servizi 30.01.2022, 23:14
La disciplina del neuromarketing studia i meccanismi di piacere e ricompensa che si attivano nel nostro cervello quando alle volte ci avventuriamo in comportamenti che all’apparenza sono economicamente insensati. Il messaggio pubblicitario si rafforza se combinato con piacevoli esperienze sensoriali, ad esempio olfattive e uditive.
La crescita sempre più forte delle vendite online pone nuove sfide per il neuromarketing che dovrà ripensare a come utilizzare in maniera efficace gli stimoli sensoriali.
Questo e altri temi sono stati affrontati dalla trasmissione Tempi Moderni (#rsitempimoderni) il magazine economico della RSI in onda ogni domenica alle 21:55 si RSI LA1. La trasmissione è disponibile anche online:
Vedo, annuso, ascolto… compro
Tempi moderni 30.01.2022, 21:55