Il titolo di Credit Suisse ha toccato un nuovo minimo storico lunedì alla borsa di Zurigo, 3,52 franchi per azione in tarda mattinata, che equivalgono a una flessione dell'11,5%. Alla chiusura l'azione valeva 3,94, -0,9% nonostante l'SMI nel suo complesso abbia virato in territorio positivo.
Non si arrestano le speculazioni sul futuro della seconda banca svizzera, che pur essendo fra quelle di rilevanza sistemica e quindi sottoposta a regole severe per garantire una sufficiente liquidità, continua a traballare dopo gli scandali Archegos e Greensill, tanto che gli esperti non escludono un tracollo.
Venerdì sera in un documento interno indirizzato ai collaboratori l'istituto ha mantenuto toni rassicuranti e lo stesso è stato fatto nel weekend con investitori e grandi clienti, ma gli esperti ipotizzano che la data del 27 ottobre per l'annuncio dell'inevitabile ristrutturazione dovrà essere anticipata per calmare i mercati.
Per i più pessimisti degli analisti, restano tre opzioni: che il CS si raddrizzi da solo, e sarebbe "un miracolo", che venga comprato da una concorrente o salvato dalla Confederazione.
Credit Suisse in caduta libera
Telegiornale 23.09.2022, 22:00