Economia e Finanza

Banche, licenziati in 60’000

Un 2023 difficile per gli istituti di credito a livello globale con riduzioni di personale su larga scala

  • 27 dicembre 2023, 15:22
  • 27 dicembre 2023, 17:00
wall street

La metà dei tagli sono stati effettuati a Wall Street, dove le banche di investimento continuano a incontrare difficoltà

  • Keystone
Di: ATS/Natda

Nel 2023, le banche di tutto il mondo hanno licenziato più di 60’000 dipendenti, segnando uno dei peggiori anni in termini di perdita di posti di lavoro dalla crisi finanziaria del 2008. Questa situazione è un’inversione rispetto alle aspettative post-pandemia. Il Financial Times riferisce che metà di questi tagli sono avvenuti a Wall Street, dove le banche d’investimento affrontano difficoltà crescenti.

A causa del rallentamento delle operazioni di fusione, acquisizione e quotazioni pubbliche, le banche come UBS (dopo l’acquisizione di Credit Suisse), Wells Fargo, Citigroup, Morgan Stanley, Bank of America, Goldman Sachs e JPMorgan Chase hanno ridotto notevolmente il loro personale. L’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS ha portato alla perdita di almeno 13’000 posti di lavoro.

Nonostante questi tagli, gli esperti ritengono che le operazioni di fusione e acquisizione possano riprendere nel prossimo anno, influenzando le future decisioni sul personale delle banche. Tuttavia, alcune grandi banche, come HSBC e Commerzbank, non hanno attuato riduzioni di personale nel 2023.

Notiziario delle 14:00 del 27.12.2023

Notiziario 27.12.2023, 14:30

Tassi della BNS in calo nella prima metà del 2024

In Svizzera, molti esperti finanziari si aspettano che la Banca nazionale svizzera (BNS) riduca i tassi d’interesse nella prima metà del 2024, visto il rallentamento dell’economia. Gli indicatori economici mostrano segnali misti, ma la tendenza generale è verso un rallentamento dell’inflazione. Più di un terzo degli esperti ora prevede una riduzione dei tassi d’interesse a breve termine in Svizzera, e per la prima volta dal 2020, più analisti si aspettano una diminuzione piuttosto che un aumento dei tassi a lungo termine.

Le previsioni per i prossimi cinque anni suggeriscono un tasso di inflazione dell’1,4%, il più basso degli ultimi due anni. Per quanto riguarda la crescita del prodotto interno lordo (PIL), la comunità finanziaria prevede una media dell’1,6%, anche se quasi un terzo degli esperti si aspetta una crescita compresa tra lo 0 e l’1%. Queste previsioni indicano un periodo di incertezza economica e possibili cambiamenti nei tassi d’interesse e nell’inflazione.

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