Il mercato delle abitazioni primarie in Svizzera si mostra del tutto indifferente all'inversione di tendenza dei tassi d'interesse. L'offerta tuttora molto limitata contribuisce a far salire i prezzi, anche dopo l'aumento del costo delle ipoteche a lungo termine. Secondo un'analisi svolta dagli economisti del gruppo bancario sangallese Raiffeisen la domanda continua ad aumentare, mentre le riserve di sfitti si stanno esaurendo.
A preoccupare gli esperti, ad esempio, è il mercato delle abitazioni in locazione. Dopo anni di eccesso di offerta, i segnali vanno verso la carenza: "A causa dell'immigrazione, dello stile di vita più individuale e dell'invecchiamento demografico la domanda continua ad aumentare, mentre al contempo vengono costruite sempre meno abitazioni. Pertanto è solo una questione di tempo prima che intervenga un forte aumento dei canoni d'affitto", afferma nel comunicato della banca Martin Neff, capo-economista Raiffeisen.
Nel secondo trimestre del 2022, come riferito dall'Ufficio federale di statistica, i prezzi delle proprietà sono aumentati del 3,3% per gli appartamenti e del 2,0% per le abitazioni unifamiliari. "La cosa da dire è che seppur i tassi siano aumentati, siamo ancora a livelli molto contenuti - spiega Marzio Minoli, giornalista economico della RSI - Un'ipoteca a 10 anni, la scadenza classica, si situa ancora sotto il 3%, quindi, soprattutto per gli oggetti di fascia medio-alta, il mercato rimane solido".
Nel lungo termine quindi, la situazione dovesse rimanere tale "non ci saranno grossi sconvolgimenti - continua Minoli - Certo, la pressione inflazionistica cresce, ma anche le banche centrali e, a cascata, le banche commerciali, dovranno stare attente a rialzare troppo i tassi. Non dimentichiamo che si tratta di inflazione spesso importata (petrolio, gas, energia in generale) e da scarsità di offerta. Aumentare i tassi vorrebbe dire mettere in pericolo molte famiglie. Le scelte dovranno essere molto ponderate".
RG 12.30 del 16.08.2020 - Case e appartamenti costano sempre di più - Il commento di Marzio Minoli
RSI Info 16.08.2022, 19:24
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Per chi è in affitto però, se la tendenza rimane quella di un continuo aumento dei tassi, a lungo termine una ripercussione sulle pigioni "è inevitabile - sottolinea - Bisogna stare bene attenti alle condizioni del contratto di locazione. Non dimentichiamo che i tassi d’interesse vengono pagati anche da chi decide di ristrutturare prendendo soldi a prestito, e quindi si possono prevedere degli adeguamenti anche per immobili vecchi, magari con le ipoteche già estinte. Insomma, bisogna essere ben informati prima di decidere".
I tassi però, come detto prima, restano interessanti per chi sceglie di comprare, ma è più conveniente la proprietà dell’affitto? "Non vi è una risposta che vale per tutto. Se vivo in un centro urbano importante, gli affitti stanno raggiungendo livelli molto alti, costringendo molte persone a cambiare domicilio. D’altro canto avere una proprietà in questi luoghi è altrettanto difficile. Certo, a livello di costi mensili costa meno l’ipoteca. Ricordiamoci che pagando l’ipoteca sto finanziando un investimento e ho una proprietà. L’affitto è un costo puro che viene perso", continua Minoli.
Vivere nelle periferie è quindi più conveniente ad oggi, ma "il fenomeno dello spostamento di molte persone dai centri potrebbe innescare un meccanismo di domanda-offerta che potrebbe far aumentare i prezzi anche in queste zone. Senza dimenticare che la pandemia ha portato molte persone a preferire soluzione abitative in località meno affollate", conclude.