Credit Suisse ha registrato una perdita netta di 7,29 miliardi di franchi nel 2022. Lo si può leggere in un comunicato diffuso giovedì mattina. Già i primi tre trimestri avevano mostrato cifre rosse per circa sei miliardi, nell’ultimo trimestre la situazione non è migliorata. Si tratta della maggiore perdita dal 2008, anno della crisi finanziaria, quando la banca perse più di otto miliardi. Ma in questo caso, la situazione era drammatica per tutti gli istituti di credito.
Credit Suisse negli ultimi tre mesi ha dato avvio a una profonda ristrutturazione, puntando maggiormente sulla gestione patrimoniale a scapito dell’investment banking. Proprio questo settore è all’origine del calo del 35% dei ricavi. Vi è poi stato un importante deflusso di clientela avvenuto negli ultimi mesi, causato anche da voci, infondate, di difficoltà della banca in termine di capitale. I fondi usciti sono stati di 123 miliardi, nel 2021 ne erano entrati 30.
Ma Credit Suisse è una banca ancora solida?
Sì, infatti i parametri di sicurezza del capitale proprio, imposti dalle autorità svizzere come la FINMA, sono solidi. La banca potrebbe anche sopportare perdite più grandi.
Credit Suisse, storia di un mito in cerca di un futuro
RSI Info 11.11.2022, 18:00
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