Il coronavirus e le sue ripercussioni sui mercati finanziari globali. Non si arresta la picchiata della Borsa di Tokyo, che cede ulteriore terreno al termine della sessione mattutina con gli investitori sempre più allarmati per un'espansione su scala globale dell'infezione dopo il maggior calo giornaliero di sempre registrato giovedì a Wall Street con un -4,4%. Il Nikkei arriva a cedere fino al 3,67%% a quota 21.142.96, e una perdita di oltre 800 punti. Sul mercato valutario lo yen si è andato rafforzando sul dollaro a 108,30, e sull'euro a 119.70.
Mattinata, venerdì all’insegna del profondo rosso per le Borse asiatiche. I mercati cinesi, in particolare, stanno ampliando le perdite e crollano sui timori dell'epidemia del coronavirus: l'indice Composite di Shanghai cede il 2,84%, a 2.906,36 punti, mentre quello di Shenzhen perde il 3,60%, a quota 1.826,84. Non va meglio a Hong Kong. La locale Borsa ha aperto la seduta con una brusca correzione scontando la rapida diffusione del coronavirus fuori dalla Cina, con conseguenti timori sulla tenuta dell'economia: l'indice Hang Seng segna nelle prime battute un tonfo dell'1,98, a 26.249,06 punti.
Apertura da incubo per la borsa svizzera a causa della diffusione di coronavirus: dopo i primi scambi l'indice dei titoli guida SMI perdeva il 2,38% a 9'962,42 punti, mentre il listino allargato SPI cedeva il 2,24% a quota 12'064,85.
ATS/ANSA/AFP/Swing