Glencore, gigante delle materie prime con sede a Baar, è citato, insieme ad altre multinazionali, in una causa collettiva negli Stati Uniti sulle condizioni di lavoro nelle miniere di cobalto.
L'organizzazione non governativa International Rights Advocates ha denunciato i casi di "centinaia, persino migliaia di bambini mutilati o uccisi" nella Repubblica Democratica del Congo.
Il gruppo si è difeso, affermando che gli siano state attribuite "per errore" delle concessioni di sfruttamento che di fatto non gli appartengono e sottolinea che "Glencore non tollera alcuna forma di lavoro dei bambini, sia esso forzato o obbligatorio".
La denuncia è rivolta contro le multinazionali statunitensi Apple, Google, Microsoft, Tesla e Dell, sospettate di aver "aiutato e incoraggiato" lo sviluppo di una catena di approvvigionamento di cobalto con condizioni di lavoro miserabili.
Questo elemento chimico serve per la produzione delle batterie al litio di smartphone, tablet, computer e automobili elettriche. L'azione collettiva di IRA è stata lanciata a nome di quattordici persone, rappresentanti legali di bambini uccisi o mutilati in seguito a incidenti nelle miniere congolesi.