Economia e Finanza

In vigore i dazi UE sull'acciaio

Le misure di salvaguardia colpiscono anche le aziende elvetiche. Paolo Berti di Swiss Steel: "Non c'è allarme"

  • 2 febbraio 2019, 14:30
  • 22 novembre, 23:05
02:49

RG 12.30 del 02.02.19: le considerazioni di Paolo Berti, responsabile vendite di Swiss Steel, al microfono di Gian Paolo Driussi

RSI Info 02.02.2019, 13:44

  • Keystone
Di: Diem/RG/ATS 

Le misure di salvaguardia dell'Unione Europea a tutela dell'acciaio che colpiscono tutte le importazioni da paesi terzi, compresa la Svizzera, sono entrate in vigore sabato. Alle industrie elvetiche verranno imposti contingenti tariffari specifici per alcuni gruppi di prodotti siderurgici. Gli operatori del settore, ha spiegato ai microfoni della RSI Paolo Berti, responsabile delle vendite di Swiss Steel, non hanno ancora avuto modo di valutare le conseguenze sull'industria siderurgica svizzera che esporta il 95% dei suoi prodotti verso i 28.

Le misure provvisorie degli scorsi mesi hanno causato soprattutto difficoltà organizzative, superate grazie a soluzioni concertate tra le aziende elvetiche e i clienti europei, in particolare tramite il rinvio di alcune forniture. E neanche oggi la situazione è preoccupante. "Non c'è allarme - spiega Paolo Berti -. C'è soddisfazione perché, assieme alla SECO, si sono raggiunti degli obiettivi importanti. Era importante che venisse dato un contingente-paese alla Svizzera come grosso esportatore verso l'UE. Questo obiettivo è stato raggiunto ed ora bisogna fare i passi successivi e cercare di organizzarsi al meglio per sfruttare questi volumi e non interrompere le catene di fornitura".

Il meccanismo che dovrebbe restare in vigore per tre anni prevede quote di importazioni a dazio zero verso l'UE per ciascun paese basate su contingenti calcolati in percentuale dei livelli storici delle esportazioni nel periodo 2015-2017. Per le quantità che superano tale soglia si applicheranno tasse del 25%.

"Siamo fiduciosi - afferma il responsabile delle vendite dell'azienda siderurgica di Emmen, nata dalla fusione di Von Moos e Von Roll, oggi parte del gruppo tedesco Schmolz+Bickenbach - che riusciremo a gestire abbastanza bene la situazione anche se nella fissazione dei contingenti non si è tenuto conto della stagionalità delle forniture elvetiche. Le principali difficoltà potrebbero verificarsi con il contingente che si concluderà a fine giugno. Eventualmente dovremo spostare qualche fornitura al periodo successivo, ritenuto che i mesi da agosto a dicembre sono piuttosto fiacchi".

02:30

Svizzera e dazi UE sull'acciaio

Telegiornale 01.02.2019, 21:00

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