L'economia svizzera dovrebbe essere più penalizzata del previsto dal rallentamento dell'economia mondiale. La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha abbassato le stime di crescita per l'anno in corso e per il 2023, motivandole con le tensioni legate all'energia e al forte aumento dei prezzi in Europa.
La SECO sta rivedendo le sue previsioni di crescita per la Svizzera in modo significativo al ribasso al 2% per il 2022 e all'1,1% per il 2023 (con il PIL corretto per gli eventi sportivi), come indicato martedì. A giugno contava ancora rispettivamente sul 2,6% e sull'1,9%.
L'economia elvetica ha registrato un primo semestre positivo quest'anno, ma il quadro si è oscurato per il futuro, a causa della crisi energetica e del forte aumento dei prezzi, soprattutto in Europa. La revisione per il 2022 è dovuta anche al fatto che la ripresa economica dell'anno scorso "è stata più forte del previsto, quindi il potenziale di recupero è complessivamente inferiore", si legge nella nota.
Da parte loro i prezzi al consumo dovrebbero fare un balzo del 3% nel 2022 - in netta accelerazione rispetto al +0,6% dell'anno scorso - a fronte della previsione precedente di +2,5%. Il rincaro dovrebbe poi un po' decelerare nel 2023, ma solo al +2,3%, contro il +1,4% stimato in giugno (e il +0,7% ipotizzato in marzo).
Sostanzialmente stabile rimane il pronostico sulla disoccupazione, vista al 2,2% nel 2022 (2,1% in giugno), mentre per i dodici mesi successivi negli uffici della SECO si scommette sul 2,3% (2% tre mesi or sono).
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