Swisscom entro il 2020 intende ridurre di 300 milioni di franchi i suoi costi rispetto allo scorso anno e per raggiungere lo scopo procederà a ottimizzazioni di processi e miglioramenti tecnologici, ma anche soppressioni di impieghi in una misura imprecisata. I posti a rischio di taglio o trasferimento sono centinaia, in particolare nei call- e contact center. Ne verranno chiusi sei a Berna, Basilea, Ginevra, Lucerna, Rapperswil e Zurigo, secondo il sindacato Syndicom, che invita Swisscom a riqualificare ove possibile i suoi collaboratori e a impiegarli in settori in espansione. Nei casi dove questo non sarà possibile, si chiede un generoso piano sociale.
L'annuncio dei tagli è contenuto nel comunicato con cui l'operatore di telefonia ha reso noti i risultati del 2015, in calo rispetto all'esercizio precedente: il fatturato è sceso dello 0,2% a 11,7 miliardi di franchi, l'utile netto del 20,2% a 1,36 miliardi. Gli obiettivi interni sono stati raggiunti, le aspettative degli analisti sono solo parzialmente soddisfatte.
Sui conti hanno pesato la forza del franco e la concorrenza nel settore, ma anche, per 186 milioni, una multa inflitta dalla Commissione della concorrenza per aver affittato a un prezzo troppo elevato le sue linee ADSL alle altre compagnie, fino al 2007. Contro la sanzione Swisscom ha inoltrato ricorso al Tribunale federale.
pon/ATS
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