Il tasso di disoccupazione in Svizzera è rimasto stabile a ottobre al 2,5% rispetto a settembre. Lo ha reso noto martedì la Segreteria di Stato dell’Economia (SECO). Su un anno, tuttavia, la disoccupazione è aumentata di 0,5 punti percentuali, mentre il tasso di persone alla ricerca di un impiego è aumentato di poco, 0,2 punti percentuali rispetto al mese prima, raggiungendo il 4,2%. In termini destagionalizzati, si è attestato al 4,3% (+0,1 punti).
Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è diminuito di 0,1 punti percentuali rispetto a settembre, attestandosi al 2,6%, mentre la quota tra le persone di un’età tra 50 e 64 anni è del 2,3%, 0,1 punti percentuali in più rispetto al mese precedente. La disoccupazione degli stranieri, pari al 4,6%, è aumentata di 0,2 punti percentuali rispetto al mese prima, mentre quello degli elvetici è rimasto stabile all’1,7%.
I senza lavoro in Ticino sono il 3,5% del totale
A livello regionale, la disoccupazione in Romandia e in Ticino si è attestata al 3,5%, rispetto al 3,0% dello stesso mese dell’anno precedente, mentre nella Svizzera tedesca è salita al 2,1%, dopo l’1,7% dell’ottobre 2023. I cantoni di Giura, Ginevra, Neuchâtel e Vaud hanno registrato tassi di disoccupazione pari o superiori al 4,0%. L’aumento annuale più forte è stato registrato a Neuchâtel, dove la disoccupazione è passata dal 2,7% al 4,0% nel giro di un anno.
Va sottolineato, però, che il calcolo della disoccupazione varia da cantone a cantone, con una minoranza che include i disoccupati che percepiscono specifiche prestazioni sociali, il che ha l’effetto di gonfiare il tasso dei senza lavoro. Nei cantoni Vaud, Neuchâtel e Ginevra, per esempio, il tasso è inferiore. Al contrario, i cantoni scarsamente popolati di Obvaldo, Nidvaldo e Appenzello Interno hanno registrato un tasso di disoccupazione dell’1,0% o inferiore.
Infine, il mese scorso sono stati pubblicati 34’471 annunci di posti di lavoro presso gli Uffici regionali di collocamento (URC). Di questi, 16’476 riguardavano posti di lavoro soggetti a pubblicità obbligatoria, in settori in cui il tasso di disoccupazione è superiore al 5%. In un anno, questa cifra è diminuita di circa un quarto. Le professioni i cui posti vacanti sono soggetti a un obbligo di annuncio sono molteplici. L’elenco, che cambia ogni anno, comprende (tra gli altri) organizzatori di eventi, attori, addetti ai call center, receptionist e diversi mestieri dell’edilizia.