L’inflazione torna a salire in Svizzera, oltre le attese degli esperti: in dicembre la crescita dei prezzi su base annua si è attestata all’1,7%, a fronte dell’1,4% di un mese prima (valore minimo degli ultimi due anni). Per gli alimentari e l’alloggio il rincaro è ancora più alto, pari al 3,3%. Su base mensile - nel paragone con novembre quindi - i prezzi sono invece rimasti stabili.
Nel settore alberghiero e paralberghiero, dei trasporti pubblici nonché dei trasporti aerei i prezzi sono aumentati, mentre sono diminuiti quelli del carburante e dell’olio da riscaldamento, come pure quelli dei medicamenti.
Stando ai dati pubblicati oggi, lunedì, dall’Ufficio federale di statistica, nel dodicesimo mese dell’anno appena concluso l’indice dei prezzi al consumo si è attestato a 106,2 punti. Il rincaro su base annua di dicembre si trova oltre le aspettative: gli analisti interpellati dall’agenzia AWP scommettevano infatti su valori compresi fra +1,4% e +1,6%. A livello mensile i prezzi sono invece rimasti invariati (le attese erano comprese fa 0,0% e -0,3%).
L’evoluzione degli ultimi anni
Negativa ancora sino al marzo 2021, l’inflazione è salita sensibilmente in Svizzera, arrivando a toccare un picco del 3,5% nell’agosto 2022. Nel 2023 il punto più altro è stato osservato in febbraio: +3,4%. L’indicatore in dicembre è rimasto a livelli inferiori a quelli osservati in diversi altri Paesi, ma lo scarto non è più così ampio come in passato: nell’intera Eurozona l’inflazione si è attestata al 2,9%. Negli Stati Uniti bisognerà attendere qualche giorno: in novembre il rincaro era al 3,1%.
Premi di cassa malati non compresi
Come noto l’efficacia dell’indice dei prezzi al consumo nell’illustrare il costo della vita percepito dai consumatori è spesso al centro di grandi discussioni. Questo è particolarmente vero in Svizzera perché, per motivi metodologici, il tasso calcolato dai funzionari di Neuchâtel non comprende i premi dell’assicurazione malattia di base, un punto di spesa che è in forte progressione nei bilanci delle famiglie elvetiche.
La BNS la tiene sotto controllo
L’inflazione è monitorata con attenzione anche dalla Banca nazionale svizzera (BNS), che persegue come obiettivo la stabilità dei prezzi, intesa come un rincaro compreso tra lo 0 e il 2%. Dopo aver mantenuto il tasso di riferimento fermo in zona negativa per oltre sette anni, a partire da 18 mesi or sono l’istituto ha proceduto a cinque aumenti del tasso guida nello spazio di poco più di un anno. Ora siamo al’1,75%, il livello più elevato dal 2009, che è stato confermato in occasione delle ultime due valutazioni. L’istituto procederà alla prossima analisi della situazione il 21 marzo.