Natale fa soprattutto rima con regali, pranzi e cene. Ma quanto siamo disposti a spendere? Soprattutto in un periodo difficile, dove inflazione e aumenti dei premi (tra le altre cose) impattano sul potere d’acquisto. Alcuni studi dicono che svizzere e svizzeri vorrebbero spendere meno... ma è davvero così? La RSI ha acceso le telecamere nei centri dello shopping zurighese, dove è tutto un mulinare di sacchi, borse e pacchetti: l’attività nel Glattzentrum, uno dei principali centri commerciali del Paese, è intensa. Anche la Bahnhofstrasse di Zurigo è ben frequentata. Le previsioni negative non si sono avverate. La direttrice della federazione svizzera dei commercianti al dettaglio, Dagmar Jenni, è contenta. “Alcune previsioni parlavano di un calo delle vendite del 20%, non è vero. Certo, la gente è più prudente, notiamo che acquista in modo più mirato, e sicuramente non spende come ha speso lo scorso anno”.
Una flessione fra il 3 ed il 4% è quindi possibile, ma per l’anno prossimo, Dagmar Jenni è più pessimista. “Il clima di fiducia dei consumatori peggiorerà ancora, l’inflazione non sparirà, e nemmeno il rincaro. E anche le crisi internazionali, come le guerre, pesano sullo stato d’animo dei consumatori”.
I visitatori del Glattzentrum oggi non sembrano pensarci. La priorità è essere pronti per il Natale. Nonostante alcuni punti interrogativi, fra i consumatori svizzeri, il piacere di comprare regali di Natale sembra prevalere sui timori di natura economica.