Sarebbe ormai scattata la fase dei licenziamenti presso UBS, impegnata nell'integrazione di Credit Suisse. Stando alla Handelszeitung, diverse centinaia di dipendenti del comparto investment banking riceveranno entro fine mese la lettera di rescissione del contratto di lavoro.
Il settimanale finanziario elvetico fa riferimento a due fonti proprie, come pure a una notizia del Financial News, secondo la quale 80 bancari a Londra si sono già visti recapitare la missiva che annuncia la fine del rapporto di impiego. Contattata dall'agenzia Awp, UBS non ha voluto commentare queste informazioni.
Stando alla HaZ nel primo trimestre CS occupava 17'000 persone nel settore banca d'investimento. Non pochi potrebbero però avere già preso il largo: diversi istituti concorrenti stanno infatti reclutando specialisti di Credit Suisse e in alcuni casi passano da un datore di lavoro all'altro interi team, un processo che è ancora in corso.
Secondo gli esperti è probabile che l'investment banking - che come noto si occupa di consulenza finanziaria per le aziende, enti pubblici e istituzioni finanziarie - risulti particolarmente colpito dalla riduzione dell'organico previsto nell'ambito della fusione. Negli anni passati Credit Suisse aveva infatti subito perdite miliardarie nelle attività questione, che avevano contribuito in modo significativo alle difficoltà del gruppo.
Finora UBS non ha specificato i suoi piani di riduzione del personale, dopo l'acquisizione annunciata il 19 marzo e avvenuta legalmente il 12 giugno. Diversi media hanno ipotizzato che la grande banca possa tagliare circa 30'000-35'000 posti di lavoro in tutto il mondo. Alla fine del 2022 i due istituti avevano insieme oltre 120'000 dipendenti, ma nel frattempo è probabile che migliaia di impiegati abbiano già rassegnato le dimissioni. UBS potrebbe fornire maggiori chiarimenti sul tema entro la fine di agosto, quando presenterà i dati relativi al secondo trimestre.
Notiziario 17.00 del 28.07.2023
Notiziario 28.07.2023, 17:16