Grandi sfide attendono l'industria orologiera svizzera nel 2020 a causa delle incertezze geopolitiche: in particolare nell'importante mercato di Hong Kong, dove solo in novembre le vendite sono diminuite del 26,7%, e delle tensioni fra Stati Uniti e Cina.
L'export del settore nel 2019 ha raggiunto i 21,5 miliardi di franchi, ha dichiarato il presidente della Federazione dell'industria orologiera Jean-Daniel Pasche all'ATS. Un risultato soddisfacente, ha commentato, anche se non ha raggiunto i 22,2 miliardi, record del 2014.
In particolare si osserva come la forbice fra i prodotti di fascia media e quelli di lusso si stia allargando. Se il commercio dei modelli di alta gamma fiorisce, quello relativo alla fascia media sta subendo una notevole pressione sui prezzi. I prodotti fra i 500 e i 600 franchi devono far fronte a una pesante concorrenza, non da ultimo da parte degli smartwatch.
Un 2020 quindi ricco di incognite, ma nonostante tutto che viene guardato con ottimismo da Pasche: il settore è pronto a reagire alle difficoltà investendo nell'innovazione, sia dal punto di vista della tecnica che del design.
Export di orologi, pesa il crollo del mercato di Hong Kong
Telegiornale 26.12.2019, 21:00