La Borsa svizzera apre in netto ribasso la prima seduta della settimana, allineandosi all’umore cupo che ormai da venerdì interessa i mercati finanziari: alle 9.05 l’indice dei valori guida SMI (Swiss Market Index) cedeva il 2,2%. Il mercato prende atto della chiusura negativa di venerdì a Wall Street (Dow Jones -1,51% a 39’737,26 punti, NASDAQ -2,43% a 16’776.16 punti), ma - soprattutto - guarda all’andamento negativo in evidenza sulle piazze asiatiche.
Anche il Bitcoin ha perso fortemente valore, mentre gli investitori si spostano su beni rifugio come l’oro o il franco svizzero: in mattinata la moneta elvetica ha raggiunto un nuovo massimo dell’anno rispetto all’euro (92 centesimi di franco per un euro) e si è avvicinato anche al corso più alto sul dollaro.
Tutto questo movimento è generato dalle paure riguardo alla congiuntura statunitense. Il timore è che la Federal Reserve abbia atteso troppo nell’invertire la rotta dei tassi di interesse, cosa che rischia di provocare un “rimbalzo” duro dell’economia.
Le turbolenze globali non risparmiano ovviamente il mercato elvetico, con l’SMI che venerdì ha perso in apertura di seduta il 3,6%, peggior arretramento da gennaio 2022. Particolarmente sotto pressione sono UBS (-6,05%) e Swiss Re (-6,18%). L’unico titolo SMI che contiene le perdite sotto l’1% è Swisscom (-0,85%).
Iniziano male la settimana anche altri mercati del Vecchio continente, che sono tutti in ampio calo: dopo il crollo di diverse Borse asiatiche, in particolare delle piazze di Tokyo e Seul, e in attesa dell’attacco militare dell’Iran a Israele, il listino peggiore è quello di Amsterdam, che cede il 3,5%, con Francoforte che perde il 2,8%. Si rivela sofferente anche la Borsa di Madrid (-2,7%), mentre Parigi è in calo del 2,5%, Londra del 2,2% e Milano dell’1,7%.
In merito alle borse asiatiche, Tokyo ha chiuso segnando la maggiore flessione giornaliera di sempre, sulla scia dei timori di una imminente recessione negli USA e della rivalutazione dello yen. L’indice di riferimento Nikkei cede il 12,40% a quota 31’458,42 punti. Anche Seul è arrivata a perdere l’8%, mentre limita i danni Hong Kong (-1,6%) e i mercati cinesi sembrano resistere, avendo ceduto meno di un punto percentuale.
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