Swisscom non è d’accordo nel vedersi abbassare i prezzi dal 10 al 25% per l’uso della sua rete da parte della concorrenza; ha quindi presentato ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF) contro una decisione della Commissione federale delle comunicazioni (ComCom), che in febbraio aveva ordinato una riduzione delle tariffe di accesso, considerate troppo elevate, al cosiddetto “ultimo miglio”. Una misura con effetto retroattivo per gli anni 2013-2016, decisa sulla scorta dei tagli richiesti da Sunrise e Salt.
Complessivamente, per il periodo in questione il mancato introito per l’azienda ammonterebbe a "qualche milione di franchi", ha spiegato all'agenzia Awp il portavoce Sepp Huber.
Secondo Swisscom - che pur essendo quotata in borsa è un'azienda statale: al 51% appartiene alla Confederazione - la ComCom opera con un proprio modello di calcolo dei prezzi: l'operatore si basa per contro sulle direttive del Consiglio federale e sulle decisioni del TAF.
Per il consumatore queste vertenze non hanno un effetto diretto concreto.