Gli Stati Uniti e diversi paesi arabi hanno dato il via a una massiccia offensiva, con pesanti bombardamenti, contro i jihadisti dell'autoproclamato Stato islamico (IS) in Siria. Nel corso della notte tra lunedì e martedì sono stati colpiti diversi obbiettivi nel nord del paese, e in particolare a Raqqa, città considerata capitale dell’IS.
Le prime immagini dei bombardamenti
La decisione di condurre attacchi aerei è stata presa dal presidente statunitense Barack Obama e l’operazione ha potuto contare sull’appoggio di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania e Baherein. Sull’operazione, finora, il Pentagono non ha divulgato molti dettagli, per non compromettere la missione.
Ecco dove è avvenuto l'attacco USA
I raid hanno colpito depositi di munizioni, centri di comando e addestramento, con l’obbiettivo di indebolire i centri di comando degli jihadisti. Sotto le bombe avrebbero perso la vita un centinaio di miliziani dell'IS e diversi civili, secondo il bilancio fornito dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.
Damasco appoggia gli sforzi
Il Governo siriano appoggia qualsiasi tipo di sforzo per combattere il terrorismo. Lo dice un comunicato diffuso oggi, martedì, dalla televisione di Stato siriana. Damasco, che è stata informata sui raid prima che iniziassero, si è detta pronta a cooperare alle iniziative internazionali e continuerà ad attaccare i jihadisti nel est e nel nord del paese.
ATS/AFP/REUTERS/sf/Da.Pa.
Dal TG20
I servizi radio
Contenuto audio
RG 12.30 del 23/09/2014 L'analisi in diretta di Thomas Paggini
RSI Info 23.09.2014, 15:34
PP 12.00 del 23/09/2014 Il servizio di Anna Valenti
RSI Info 23.09.2014, 14:03