L’ex stella del football americano e poi attore Orenthal James Simpson - più noto semplicemente come O.J. - è morto mercoledì all’età di 76 anni. Era malato di cancro. Lo ha annunciato giovedì la famiglia.
“The Juice”, come era soprannominato, fu un grande running back per Buffalo Bills e San Francisco 49ers, la squadra della sua città natale: giocatore dell’anno nel 1973, autore di 76 touchdown e ancora oggi al 21mo posto di sempre per yard corse: 11’236, di cui 2’003 nel suo anno migliore, primo in assoluto a superare la soglia delle 2’000 yard stagionali.
Simpson con la maglia dei Bills, la squadra per cui giocò durante gran parte della sua carriera
Chiuse la parentesi sportiva nel 1979, senza aver mai trionfato al Superbowl, quando ormai aveva già avviato quella cinematografica. Lo si ricorda in ruoli secondari in pellicole drammatiche come “Inferno di cristallo” ma anche nei tre film della serie “Una pallottola spuntata”.
Un'immagine dell'inseguimento in autostrada nel 1994
Questo prima dell’accusa di aver ucciso a coltellate nel 1994 la ex moglie Nicole Brown e il suo amico Ronald Goldman. Venne arrestato sotto gli occhi delle telecamere che lo seguivano dagli elicotteri, dopo una folle corsa in autostrada sulla sua Ford Bronco, con venti auto della polizia alle costole. Al “processo del secolo” nel 1995 Simpson venne scagionato sul piano penale per insufficienza di prove, ma nel 1997 - in sede civile - venne condannato a pagare un risarcimento di 33,5 milioni di dollari.
Era uscito di prigione nel 2017
Nel 2008 finì comunque in carcere per una rapina di cimeli sportivi a Las Vegas. Era uscito di prigione nel 2017.
È morto O.J. Simpson
Telegiornale 11.04.2024, 20:00