Il processo di ricerca di una soluzione alla guerra in Ucraina è entrato in una nuova fase. Per la prima volta dall’inizio del tentativo di riavvicinamento tra gli attori in campo, cominciato sull’asse Mosca-Washington, lo scorso vertice di Parigi ha riunito rappresentanti statunitensi, ucraini ed europei. Negli incontri precedenti i negoziati ai vari livelli si sono sempre tenuti in formazione bilaterale, mentre il summit francese ha segnato il primo momento di coordinamento tra USA, Ucraina e i paesi europei che trainano la cosiddetta coalizione dei volenterosi, ossia Francia, Gran Bretagna e Germania.
Benché a livello concreto sia trapelato poco o nulla, è in ogni caso evidente il progresso verso un maggiore allineamento delle posizioni sul fronte occidentale, almeno rispetto a quanto accaduto sino ad ora, viste le differenti visioni tra la nuova amministrazione statunitense guidata da Donald Trump da una parte e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei dall’altra. Non è un caso che l’Eliseo abbia parlato di uno scambio di vedute eccellente e nei prossimi giorni l’incontro nel medesimo formato verrà replicato a Londra. Inoltre Kiev e Washington hanno annunciato di essere in dirittura d’arrivo per quel che riguarda l’accordo sulle terre rare, che dopo la sottoscrizione di un memorandum d’intenti, sarà siglato ufficialmente la prossima settimana.
Tra accordi e divergenze
Soprattutto questa intesa è il segnale che tra Ucraina e Stati Uniti le distanze si stanno accorciando, rispetto al primo incontro diretto tra Trump e Zelensky alla fine di febbraio. Anche in questo caso non si conoscono i dettagli dell’accordo, che in realtà rappresenta solo una parte della strategia complessiva della Casa Bianca nei confronti dell’Ucraina in vista dei prossimi passi nel processo di pacificazione. Non mancano infatti ancora le divergenze, espresse proprio dal capo di stato ucraino in contemporanea al vertice di Parigi, con la critica aperta all’inviato speciale statunitense Steve Witkoff, accusato di replicare nella fase negoziale la narrativa del Cremlino.
La realtà è che al momento le posizioni di USA e Ucraina rimangono distanti, visto che l’approccio di Trump si basa sulla fotografia attuale della situazione di guerra, con la Russia che occupa un quinto del territorio ucraino e le forze di Kiev rimangono sulla difensiva ovunque sulla linea del fronte, anche a causa della riduzione costante degli aiuti occidentali, mentre quello di Zelensky è caratterizzato dalla volontà di ribaltare lo status quo con l’appoggio dei paesi europei volenterosi. Nel quadro di quella che è la formula sostanziale per sbrogliare la crisi, ossia pace in cambio di territori, si inseriscono però molte variabili che rendono complicata e lunga la ricerca della soluzione.
La risposta di Mosca
È su queste che verteranno le trattative più avanzate, che per forza di cose stanno andando avanti gradualmente e in Ucraina la guerra continua. Lontano dai riflettori, come è avvenuto in sostanza per l’accordo sulle terre rare fra Kiev e Washington, si stanno definendo altri punti, all’interno dell’alleanza occidentale che tra Russia e Stati Uniti. Fra USA ed Europa uno degli elementi in discussione è l’eventuale dispiegamento di forze nella fase postbellica, che comunque dovrà essere integrato nel sistema di garanzie sostenibili a favore dell’Ucraina; altra questione è quella del tema delle sanzioni alla Russia, che tra Mosca e Washington è già stato affrontato come parte del programma di ristabilimento delle relazioni bilaterali, mentre a livello europeo non è stato ancora valutato pubblicamente.
L’alleanza occidentale al completo ha necessariamente bisogno di più tempo per concordare la propria linea e l’entrata in gioco a Parigi delle maggiori potenze europee è comunque un segnale favorevole per Kiev e Zelensky. Rimane da vedere quale sarà la risposta di Mosca a quelle che saranno le proposte concrete che scaturiranno nelle prossime settimane tra Europa e Stati Uniti e se sarà possibile trovare un compromesso con il Cremlino, che afferma di puntare ad un accordo duraturo e nel frattempo prosegue ad avanzare sul terreno di battaglia.

Rubio a Parigi per discutere di Ucraina
Telegiornale 17.04.2025, 12:30