“Mi sarei aspettata fosse condannato alla reclusione a vita. Quarant'anni, certo, sono tanti, ma non sono la pena adeguata per un uomo che si è macchiato di genocidio”. Sono le parole di Carla Del Ponte in merito alla condanna a 40 di carcere inflitta oggi, giovedì, a Radovan Karadzic dal Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia (TPIY) con sede all’Aia.
Del Ponte, che in veste di procuratrice capo al TPIY condusse l’inchiesta nei confronti dell’ex leader politico dei serbi di Bosnia, ha inoltre aggiunto ai microfoni della RSI: “Non mi preoccupa il ricorso del difensore di Karadzic. Mi auguro che il mio collega, l'attuale procuratore, ricorra per ottenere la reclusione a vita".
Karadzic, 70 anni, è stato riconosciuto colpevole di crimini contro l'umanità, crimini di guerra e di genocidio in relazione al massacro di Srebrenica, dove nel 1995 le truppe serbo-bosniache uccisero oltre 8'000 uomini e adolescenti musulmani. (Vd articolo correlato).
Ludovico Camposampiero
Dall'RG delle 18.30 del 24.03.2016
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RG 18.30 del 24.03.16 - Il servizio di Thomas Paggini
RSI Info 24.03.2016, 19:02
RG 18.30 del 24.03.2016: le considerazioni di Carla Del Ponte, ex procuratrice capo all'Aia
RSI Info 24.03.2016, 19:57
RG 18.30 del 24.03.16 - L'intervista di Andrea Rossini al generale Jovan Divjak, militare serbo che, nel corso del conflitto nella ex Jugolslavia, non si unì all'esercito di Karadzic, ma difese Sarajevo
RSI Info 24.03.2016, 19:02
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