Ramallah cuore economico e amministrativo della Palestina sotto occupazione di Israele, che in Cisgiordania ha bombardato campi di rifugiati, distrutto strade e infrastrutture. Un centro paralizzato, spiega il sindaco della città, Issa Kassis, intervistato a Ginevra dove è venuto per la settimana della pace.
“È dura, soffriamo tutti i giorni per coloro che hanno perso e continuano a perdere la vita a Gaza. La guerra sta colpendo tutto, il mercato, l’economia, la gente, la vita sociale. La guerra ha bloccato tutte le città palestinesi. Muoversi, sviluppare il commercio è diventato impossibile”.
I legami, continua il sindaco “non sono rotti ma sono attualmente molto distanti. Per il dialogo si può fare ben poco. Oltretutto questo governo disumano di Israele controllato dall’ala destra e sotto la sua pressione, provoca gli attacchi quotidiani dei coloni”.
Le tensioni con i coloni israeliani sono aggravate dalla guerra. Per il sindaco di Ramallah, “i coloni sono l’arma segreta di Israele. Hanno le mitragliatrici e il sostegno delle forze di occupazione israeliane. Ci attaccano in tutti modi possibili e controllano le periferie delle città”.
Alla domanda se la morte del leader di Hamas Yahya Sinwar possa favorire il processo di pace, Issa Kassis risponde così: “Molti leader palestinesi ci hanno lasciato, Yasser Arafat ci ha lasciato. Ma quando lotti per una causa nobile, per la liberazione e l’autodeterminazione, vai avanti. Oggi il mondo sta dalla nostra parte, tutto questo sostegno va capitalizzato. La diplomazia palestinese lavora più duramente e più velocemente”.