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“Shutdown”, conto alla rovescia negli Stati Uniti

Il Congresso ha tempo fino alla mezzanotte del 30 settembre per trovare un accordo che eviti il blocco delle attività governative

  • 30 settembre 2023, 15:34
  • 30 settembre 2023, 15:34
Gli Stati Uniti al lavoro per evitare il blocco dei servizi

Gli Stati Uniti al lavoro per evitare il blocco dei servizi

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Di: RG/sdr

Negli Stati Uniti è scattato il conto alla rovescia per lo “shutdown”, ossia quella che tecnicamente è definita la sospensione finanziaria dello Stato. Il Congresso ha tempo, infatti, fino alla mezzanotte americana per trovare un accordo sui piani di spesa per l’anno fiscale 2024, in caso contrario scatterà il blocco di parte delle attività governative precedentemente finanziate non ritenute necessarie. 

In questa categoria rientrano per esempio i parchi nazionali, i musei pubblici, la ricerca scientifica e tutta una serie di uffici amministrativi, mentre non vengono toccate quelle attività senza la quali il paese si fermerebbe, come per esempio posta, polizia, vigili del fuoco o i controllori dello spazio aereo.

Come si arrivati a questa situazione e perché proprio adesso? Negli Stati Uniti, va premesso, l’anno fiscale scatta il primo giorno di ottobre. Pertanto, il Congresso è chiamato a votare – appunto entro la mezzanotte del 30 settembre – il budget federale per l’imminente anno fiscale, una legge di bilancio per intenderci. Il problema sorge quando alla Casa Bianca e al Congresso il potere non è nelle mani dello stesso partito. In questo caso sono i repubblicani che controllano la Camera dei rappresentanti a non trovare un accordo tra le loro varie fazioni. Ancora, non si tratterebbe né del primo né dell’ultimo “shutdown” della storia. Quasi tutti i presidenti americani democratici e repubblicani hanno prima o poi dovuto affrontare questa situazione. L’ultimo – durante la presidenza Trump – era durato ben 34 giorni.

In questo caso, rispetto ad alcune situazioni già accadute in passato, vi è tuttavia un dato politico. Tutti gli analisti infatti sono concordi nel dire che questa volta a esserne danneggiati sarebbero soprattutto i repubblicani al Congresso, perché è alla Camera che la maggioranza in lite non riesce a mettersi d’accordo. In caso di compromesso con i democratici, la destra del partito insorgerebbe. In caso di “shutdown”, a essere scontenti sarebbero i repubblicani centristi e gli elettori moderati. Ecco perché la Casa Bianca non sembra più di tanto preoccupata dal rischio di uno “shutdown” tutto cucinato in casa repubblicana.

L'ombra dello shutdown si allunga sugli USA

Telegiornale 30.09.2023, 12:43

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