Vari paesi hanno sospeso in via precauzionale la somministrazione del vaccino anti-Covid-19 di AstraZeneca, in relazione a possibili effetti collaterali (si parla soprattutto di trombosi). Tra questi vi è anche l’Italia, dove tuttavia lo stop alla somministrazione del preparato è contestato da chi opera sul campo, in prima linea. Tra chi critica questa decisione c’è la dottoressa Gloria Taliani, professoressa di malattie infettive alla Sapienza di Roma e membro della task force per la campagna vaccinale in Campania:
“Mi aspetto che le autorità regolatorie diano un’evidenza credibile di quello che si è trovato. L’unica evidenza credibile per me è la differenza tra gli eventi osservati finora e gli eventi attesi. Nessuno si è dato la briga di andare a verificare quanti eventi trombotici ci sono stati nello stesso periodo dell’anno scorso e di quello precedente. La gente può morire, può avere patologie che insorgono bruscamente: non tutto può essere riconducibile all’intervento vaccinale”.
Dunque, secondo lei si è stati troppo superficiali e frettolosi?
“Prima di cominciare ad allarmarmi e creare un allarme mondiale, vorrei vedere quanti morti abbiamo e quanti eventi avversi abbiamo in più rispetto alle attese, per capire se c’è un eccesso di mortalità. Questo semplice lavoro di confronto epidemiologico non l’ho visto fare a nessuno. Capisco che bisogni essere cauti e prudenti: ma qui si è irresponsabili”.
Lo stop ad AstraZeneca un eccesso di zelo? Ma come si spiega il fatto che la sospensione dell’inoculazione del vaccino sia stata decisa da più paesi contemporaneamente: non è la dimostrazione dell’esistenza di fondati dubbi, di un possibile pericolo?
“La paura fa vacillare: piuttosto che mantenere la vaccinazione attiva, che sarebbe stata la cosa più ragionevole, e intanto andare alacremente a cercare i dati, hanno preferito sospendere la vaccinazione. Questa è l’ipotesi più plausibile, anche se può darsi che ci siano altre ragioni che non ci vengono raccontate, ma questo caso mai aumenterebbe il disappunto. Se c’è una ragione vera per la sospensione questa non può arrivare come un editto. Anche perché ci sono persone che hanno fatto la prima dose e ora non sanno cosa devono fare. Cosa gli diciamo noi medici? Queste persone sono preoccupate, deluse e non sanno cosa devono fare”.
Stop ad AstraZeneca, la lista dei Paesi si allunga
Si allunga la lista dei Paesi che hanno sospeso temporaneamente e in via precauzionale la somministrazione del vaccino AstraZeneca: Danimarca, Norvegia, Islanda, Bulgaria, Irlanda, Paesi Bassi, Indonesia e ora anche Germania, Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Lussemburgo e Lettonia. Si aspetta una presa di posizione dell’EMA, l’Agenzia europea del farmaco, ma nel frattempo il responsabile per la strategia vaccinale della stessa EMA, Marco Cavaleri, durante un’audizione all’Europarlamento, ha dichiarato: “"Il rapporto tra benefici e rischi" per il vaccino anti-Covid-19 di AstraZeneca "è considerato positivo e non vediamo alcun problema nel proseguire le vaccinazioni utilizzando questo vaccino”. “Stiamo esaminando i dati e gli eventi letali riportati per tentare di capire se ci siano cluster specifici di casi" legati "a certi tipi di patologie o allo status medico dei soggetti", ha aggiunto, sottolineando che finora non vi sono evidenze che "dimostrino un rischio emergente che influenzi il rapporto benefici/rischi". Nel Regno Unito, dove il preparato di AstraZeneca è largamente utilizzato, il premier Boris Johnson ha dichiarato di poter rassicurare i cittadini britannici poiché “la Mhra (agenzia del farmaco britannica) ha addetti ai controlli fra i più severi ed esperti al mondo ed essi non vendono motivi di sospendere alcuno dei vaccini che stiamo usando". "La Mhra ha verificato l'efficacia di questi vaccini - ha proseguito Johnson - non solo nel ridurre i ricoveri, ma in generale i contagi gravi e la mortalità: per questo noi andiamo avanti con fiducia" e "a grande velocità" nelle somministrazioni, ha aggiunto.
AstraZeneca: EMA scettica sugli effetti collaterali
Telegiornale 16.03.2021, 21:00