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9 maggio blindato in Russia

Mosca ricorda la "Grande guerra patriottica": sconfiggeremo il nazismo oggi come ieri - Nel frattempo in Ucraina si punta tutto sull'integrazione europea

  • 8 maggio 2023, 22:04
  • 20 novembre, 11:21
La parata a Mosca

La parata a Mosca

  • Reuters
Di: Stefano Grazioli 

Dopo i recenti episodi dell’attacco con due droni al Cremlino, per altro non ancora ben chiarito, e dell’autobomba che è esplosa a Nizhny Novgorod ferendo lo scrittore ultranazionalista Zakhar Prilepin, in diverse città russe sono state vietate le manifestazioni per ragioni di sicurezza; anche nella capitale la tradizionale parata sulla Piazza rossa è prevista senza la sfilata del cosiddetto Reggimento immortale, introdotta solo negli ultimi anni, con i discendenti degli eroi di guerra che marciano portando le fotografie dei loro congiunti.

Per Vladimir Putin, eletto per la prima volta alla presidenza nel marzo del 2000 e al quarto mandato presidenziale, è la ventesima parata da capo dello Stato (dal 2008 al 2012 è stato sostituito al Cremlino da Dmitri Medvedev) e la seconda da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina nel 2022.

I soldati che marciano in formazione verso la Piazza Rossa a Mosca

I soldati che marciano in formazione verso la Piazza Rossa a Mosca

  • Keystone

Una data fondamentale

Il 9 maggio è sempre stato considerato - prima in Unione Sovietica come poi in Russia - una data fondamentale nella storia di tutto il paese, proprio perché durante la Guerra Patriottica morirono circa 20 milioni di cittadini sovietici di tutte le quindici repubbliche dell’Unione, con ogni famiglia praticamente coinvolta.

Il contributo di vite umane, non solo militari come nella battaglia di Stalingrado (1942-1943, circa mezzo milione), ma anche civili, come nel lungo assedio di Leningrado (1941-1944, quasi due milioni di morti tra soldati e cittadini della metropoli sulla Neva) è un elemento fondamentale per capire come la vittoria sul nazifascismo sia un elemento fondante nella società sovietica e anche in quella russa successivamente, pur con le strumentalizzazioni della politica.

02:31

L'Ucraina e la vittoria sul nazismo

Telegiornale 08.05.2023, 20:00

Il Giorno della Vittoria è quello della capitolazione tedesca, firmata a Berlino nella notte tra l’8 e il 9 maggio. Se in Occidente la data della fine del conflitto è l’8 maggio, a Mosca è il 9. Dopo la dissoluzione dell’Urss nel 1991 e la prima transizione postcomunista sotto la presidenza di Boris Yeltsin (1991-1999), è stato Putin a rilanciare in pompa magna le celebrazioni, riallacciando il vecchio mito dell’Unione Sovietica vittoriosa sul nazifascismo a quello della nuova Russia ritornata forte sullo scacchiere internazionale.

Pochi amici sulla Piazza Rossa

Putin ha fatto della parata del 9 maggio una rappresentazione della rinascita russa, attingendo ai simboli del passato, riadattandoli al presente, in un percorso che negli anni è stato condizionato dall’evolversi delle relazioni tra Russia e Occidente: se il 9 maggio del 2005, in occasione del 60esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, il presidente russo aveva al suo fianco sulla Piazza rossa praticamente tutti i leader mondiali, da George Bush a Jacques Chirac, da Gerhard Schröder a Hu Jintao, diciotto anni dopo la lista si è ridotta all’osso, con pochi fedelissimi delle ex repubbliche sovietiche, a partire dal capo di stato bielorusso Alexander Lukashenko.

Mezzi militari che sfilano a Mosca

Mezzi militari che sfilano a Mosca

  • Keystone

In mezzo non solo la guerra in Georgia nel 2008 e quella in Ucraina cominciata già nel 2014, ma anche quelle in Iraq, Afghanistan, Libia e Siria: tutti conflitti che hanno contribuito al ritorno della Nuova guerra fredda, all’isolamento di Mosca sul fronte occidentale e alla nuova alleanza strategica fra Russia e Cina.

Kiev invece festeggia l’Europa

Nell’Ucraina di Volodymyr Zelenskky il 9 maggio si è trasformato invece nella festa dell’Europa, con Kiev che ha comunque deciso di cancellare il passato comune, sovietico, con Mosca, a causa dell’invasione russa che ha segnato la frattura definitiva tra i due paesi: solo fino a qualche anno fa, anche dopo l’inizio del conflitto nel Donbass, il Giorno della Vittoria era una festività molto sentita, soprattutto nelle regioni dell’est e del sud dell’Ucraina, poco invece in quelle dell’ovest, storicamente più nazionaliste e durante la Seconda guerra in parte anche collaborazioniste.

Il conflitto scatenato da Putin ha azzerato la storia e per l’Ucraina il 9 maggio sarà da oggi, almeno ufficialmente, un giorno come un altro. O quasi.

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