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La CPI riflette sulla giurisdizione nei confronti di Israele

Per la Corte dell’Aia i mandati d’arresto nei confronti di Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant - ancora in vigore - dovranno essere riesaminati

  • Ieri, 23:12
02:20

Notiziario

Notiziario 24.04.2025, 21:00

  • Keystone
Di: Ats/sdr 

La Corte d’Appello della Corte penale internazionale dell’Aia (CPI) ha stabilito che la questione della competenza giurisdizionale sui mandati di arresto contro il primo ministro Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della difesa Yoav Gallant dovrà essere riesaminata.

I mandati di arresto restano in vigore, ma la Corte d’Appello ha deciso di rinviare il dossier ai giudici di primo grado che dovranno esaminare nuovamente la questione centrale: se la CPI abbia effettivamente giurisdizione sul caso, tenendo conto del fatto che Israele non ha firmato lo Statuto di Roma, base legale dell’attività della Corte.
L’entourage del primo ministro israeliano, interpellato da Channel 12, ha commentato la decisione della Corte d’Appello dell’Aia affermando che l’ordinanza dei giudici sulle affermazioni di Israele secondo cui la Corte non ha giurisdizione per gestire la questione in esame, “illustra l’ingiustizia commessa nei confronti del primo ministro Netanyahu e dell’ex ministro della difesa, poiché sono stati emessi ordini di arresto senza avere l’autorità di farlo, e ora Israele si aspetta che la Corte penale internazionale dell’Aia revochi immediatamente tali ordini”.

Il ministro degli esteri Gideon Sa’ar ha affermato di aver sempre detto che “la Corte non ha mai avuto giurisdizione per emettere mandati contro un primo ministro israeliano o un ministro della difesa”. “Israele non è membro” della CPI e “non è parte dello Statuto di Roma. I mandati sono stati emessi illegalmente e devono essere annullati”, ha detto.

La decisione, sottolinea Channel 12, pur non annullando i mandati, offre una giustificazione procedurale ai Paesi firmatari dello Statuto che finora hanno esitato su come comportarsi di fronte alla richiesta di arrestare Netanyahu o Gallant nel caso entrassero nel loro territorio. Secondo la stampa israeliana, l’ordinanza viene interpretata come una “vittoria temporanea”.

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Radiogiornale delle 12.30 del 24.04.2025 - Nordio e il mandato della Corte, il servizio di Alessandro Braga

RSI Info 24.04.2025, 12:14

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