People – prima le persone. È sotto questo slogan, diventato poi virale sui social, che sabato a Milano sono scese in strada decine di migliaia di persone – 200'000 mila secondo l’assessore alle politiche sociali di Milano Pierfrancesco Majorino – contro il razzismo e per chiedere un paese "senza discriminazioni, senza muri, senza barriere". A sfilare per il centro di Milano fino a piazza Duomo c’erano comuni cittadini, ONG, politici, sindacalisti.
Il corteo è stato guidato e aperto da decine di bambini, scout, che agitavano dei palloncini azzurri ciascuno con un mappamondo. Subito dietro sfilava un carro-nave di 9 metri di Saving Humans, con la scritta "Zero sbarchi, 6 morti al giorno. Nel Mediterraneo annega l'Europa". Tante bandiere della pace, carri, musica e striscioni hanno fatto il resto.
Tra i politici presenti anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che in piazza Duomo si è rivolto ai manifestanti: "Non posso fare a meno di dire grazie di essere qua, la politica si fa in tanti modi, ma non lasciatela solo ai politici, fatela voi. Voi siete una poderosa testimonianza politica che l'Italia non è solo il paese che viene descritto. Da qui, da Milano può ripartire un'idea diversa di Italia".
Nel corteo hanno sfilato anche i candidati alle primarie del Partito Democratico Nicola Zingaretti e Maurizio Martina, così come l'ex sindaco Giuliano Pisapia e i segretari generali delle principali sigle sindacali (CGIL, CISL e UIL). Tra la gente anche volti della cultura e dello spettacolo come Roberto Vecchioni, Lella Costa, Claudio Bisio e Ornella Vanoni.
Salvini: “Vado avanti”
Da parte sua Matteo Salvini, uno dei principali bersagli della manifestazione, ha così commentato il corteo: "Bene le manifestazioni pacifiche, ma io non cambio idea e vado avanti per il bene degli Italiani: in Italia si arriva solo col permesso, lotta dura a scafisti, trafficanti, mafiosi e sfruttatori".
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Info notte 02.03.2019, 23:05