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Addio al reddito di cittadinanza

Termina dal primo agosto l'erogazione del tanto discusso sussidio contro la povertà in Italia - Lega: la misura "è stata un fallimento" - L'unione sindacale: "il governo non ha pensato agli inabili al lavoro"

  • 6 agosto 2023, 21:02
  • 11 settembre 2023, 14:26
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Italia, fine del reddito di cittadinanza

Telegiornale 06.08.2023, 20:00

Di: TG/LP 

Volge al termine il discusso e spesso contestato reddito di cittadinanza, la misura attuata in Italia dal governo giallo-verde (la coalizione tra Movimento cinque stelle e Lega) nel 2019 per contrastare la povertà. Il sussidio manteneva circa un milione di cittadini a rischio di indigenza, elargendo dai 780 euro per i singoli e 1330 per le famiglie.

L’interruzione del sostegno economico è iniziata il primo d’agosto per 169'000 famiglie italiane e procederà man mano fino a dicembre, coinvolgendo altre 80'000 persone.

Con questa manovra il Governo Meloni vuole incentivare tutte le persone occupabili a trovare un lavoro entro gennaio 2024. Secondo l’esecutivo, infatti, il sussidio si è spesso dimostrato un disincentivo alla ricerca d’impiego, innescando in alcuni casi storture e abusi.

Nel 2019 “speravamo e confidavamo che il reddito di cittadinanza potesse funzionare con la riforma dei centri per l’impiego e dei Navigator, purtroppo così non è stato” ha dichiarato Simone Billi, deputato della Lega. Anzi, “il reddito di cittadinanza è stato un fallimento; noi adesso lo vogliamo riformare e continueremo a migliorarlo”.

La riforma prevede l’assegno d’inclusione, formazione al lavoro retribuita e un contributo “una tantum” contro l’inflazione. I requisiti saranno però più stringenti e le somme erogate inferiori.

L’operazione preoccupa però l’Unione sindacale di base (USB). Per il sindacato la manovra infatti non salvaguarda i diritti degli inabili al lavoro, un terzo dei precettori del reddito. Di questo parere è Fabiola Bravi, dell’esecutivo nazionale del sindacato di base. “Queste persone non sono più ricollocabili per problemi di salute” e così facendo, si toglie loro “l’unico sussidio che gli consente di mantenersi in vita”.

Questo è ad esempio il caso di Angela Barone, 56enne italiana inabile a diversi tipi di lavoro. “Io mi ero iscritta al reddito di cittadinanza nella speranza di trovarlo, finalmente, un lavoro”, racconta. “Sono iscritta al collocamento da trent’anni e ho dovuto inventarmi i lavori, perché non mi è capitato neanche per fortuna”.

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