C'è anche lo stallo del motore tra le ipotesi al vaglio di inquirenti e investigatori che indagano sull'incidente aereo di ieri alle porte di Milano e nel quale sono morte otto persone tra cui un bimbo di nemmeno due anni.
A parlare di blocco è stato uno dei tecnici dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC) che si occupa del caso, sulla base dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vede il velivolo precipitare ad altissima velocità con il muso a 90 gradi e disintegrarsi sull'edificio. Da quel video, i cui fotogrammi dovranno essere analizzati dalla polizia scientifica, non risulta il motore in fiamme. "Piccola deviazione, chiedo di rientrare a Linate", queste le ultime parole del pilota. La dinamica sarà più chiara una volta che verrà aperta la scatola nera.
Ai comandi dell’aereo c’era un famoso imprenditore: il miliardario Dan Petrescu, 68 anni, proprietario del velivolo, titolare di ipermercati e gallerie commerciali (Metro e Real) con doppia cittadinanza romena e tedesca. Petrescu si era trasferito in Germania per sfuggire al regime comunista di Nicolae Ceausescu ed era rientrato in Romania dopo il 1989. Tra le altre vittime del terribile schianto c’è anche sua moglie, il figlio, un amico del figlio ed una famiglia italo-francese.

Aereo contro palazzina vicino a Milano, 8 morti
Telegiornale 03.10.2021, 22:00