Alice Weidel, leader del parito populista tedesco Alternative für Deutschland (AfD), è ufficialmente indagata dalla procura di Costanza per la vicenda dei fondi ricevuti da un donatore svizzero. L'accusa nei suoi confronti è quella di violazione della legge sul finanziamento dei partiti.
L'attuale capogruppo parlamentare dell'AfD ha ricevuto 132'000 euro da una società Svizzera con sede a Zurigo e avrebbe utilizzato questi soldi per finanziare la sua campagna elettorale per le elezioni politiche nel settembre del 2017, ma la legge tedesca proibisce ai partiti politici la riscossione di finanziamenti privati da parte di cittadini non appartenenti ad un paese dell'Unione Europea.
L'ufficio di Alice Weidel ha confermato di aver ricevuto i versamenti ma di averli restituiti poi al destinatario nella primavera di quest'anno. "Troppo tardi", sostiene la procura di Costanza, che ha già inviato al presidente del Bundestag una richiesta ufficiale per sollevare l'immunità parlamentare all'indagata.