Il 26enne che autore dell'attacco all'arma bianca dentro e nelle vicinanze di un supermercato di Amburgo, conclusosi con la morte di un uomo e il ferimento di altre sei persone, aveva dato segnali di radicalizzazione ma non di affiliazione a movimenti jihadisti. Allo stesso tempo, però, aveva anche una persona instabile, hanno reso noto oggi, sabato, le autorità tedesche.
L'uomo, palestinese nato negli Emirati Arabi, era arrivato in Germania nel 2015 proveniente dalla Norvegia e in precedenza era già stato anche in Svezia e Spagna. La sua domanda di asilo era stata respinta ma non aveva ancora potuto essere espulso perché privo di documenti di identità. Il giovane ha agito da solo e non faceva parte di una rete, ha precisato la polizia. A fermarlo, permettendone l'arresto, sono stati dei passanti.
A due mesi dalle legislative, il caso ha rilanciato la polemica politica sull'accoglienza dei migranti. La destra nazionalista dell'AfD non ha perso l'occasione per chiamare in causa l'Islam, mentre il ministro dell'interno De Maizière invita a non trarre conclusioni affrettate.
pon/AFP