L’ondata di proteste contro le vignette pubblicate nell’ultimo numero di Charlie Hebdo non si placa.
Manifestazioni contro Charlie Hebdo nel mondo musulmano
In Niger queste sono iniziate venerdì, per poi proseguire anche sabato, e hanno portato alla morte di almeno dieci persone e al ferimento di decine di altre. Oltre all’incendio del centro culturale francese di Zinder, la seconda città del paese, sono state bruciate diverse chiese. Dall'ambasciata di Francia è per altro giunto un appello affinché i connazionali non lascino il loro domicilio.
Altre manifestazioni hanno avuto luogo anche in Mali e Senegal.
A Gaza il muro di cinta del centro culturale francese – attualmente chiuso dopo essere stato il bersaglio di due esplosioni - è stato imbrattato di scritte del calibro di “Andrete all'inferno”.
Anche nella capitale yemenita di Sanaa hanno avuto luogo delle dimostrazioni davanti all’ambasciata francese. I presenti portavano cartelli sui quali si poteva leggere “Sacrifico mia madre e mio padre per il Profeta” e “L’esercito di Maometto si è svegliato”.
Manifestazioni anche in Europa
In Inguscezia – repubblica autonoma russa a maggioranza musulmana – oltre 20'000 persone hanno manifestato in segno di protesta contro le vignette ma anche per condannare l’estremismo terroristico.
RedMM/ats/afp/ansa/mrj
RG 18.30 del 17.01.2015 La corrispondenza di Matteo Fraschini Koffi