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Assad, "Siamo in guerra"

Assaltata una tv pro-governativa fuori Damasco, 7 morti

  • 27 giugno 2012, 10:53
  • 6 giugno 2023, 11:09
Bashar al Assad, Siria, 17.8.2011, Ky_.JPG
  • KEYSTONE

Il presidente siriano Bashar Assad, durante la prima riunione del suo nuovo governo, ha usato martedì sera - per la prima volta - la parola guerra . “Stiamo vivendo una vera situazione di guerra - ha detto - e tutte le nostre politiche, tutti i settori e tutte le sedi devono essere guidati e indirizzati a vincere questa guerra”.

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  • Il giornalista Giovanni Porzio intervistato a Damasco

    RSI Info 27.06.2012, 14:32

Nessun cedimento e una secca risposta ai paesi che hanno chiesto che se ne vada:l'Occidente, ha affermato, “prende e non dà mai nulla. È una cosa provata e lo si è visto in ogni situazione”.

Il primo attacco contro un mezzo d'informazione ufficiale

L'agenzia stampa di Stato siriana Sana ha d'altro canto annunciato che 3 persone sono morte stamane in un attacco «terroristico» contro il canale televisivo pro-governativo al Ikhbariya ad una quindicina di km ad ovest di Damasco. Nella mattinata fonti ufficiali hanno portato a 7 il numero di morti (3 giornalisti e 4 guardie). Nell'attacco, avvenuto alle 4,30 ora locale (le 2,30 ora svizzera) sono state anche ferite 9 persone mentre altre 7 sono state rapite. Secondo il ministero dell'Informazione si è trattato di "un vero massacro". Le fonti hanno detto che l'azione è stata compiuta da un gruppo di uomini armati.

Studio tv saccheggiato e bruciato

La tv di Stato ha quindi diffuso in diretta le immagini dei locali distrutti, soprattutto di
una sala ridotta in macerie con alcuni oggetti ancora in fiamme. "I gruppi terroristici hanno assaltato la sede di al Ikhbariya , hanno piazzato degli esplosivi negli studi e li hanno fatti deflagrare", ha affermato alla tv di Stato Omrane al Zohbi, il nuovo ministro dell'Informazione, aggiungendo che gli assalitori hanno portato via materiale tecnico.
Il ministro ha poi sostenuto che il gruppo ha "ucciso giornalisti e impiegati".

Accusati i paesi occidentali

Tutto questo non è accaduto per caso, ha detto ancora Zohbi, riferendosi alle recenti sanzioni europee che hanno preso di mira i media pubblici siriani. Tutti coloro che incitano alla violenza, che fanno campagna contro la Siria, che siano media o autorità o il Consiglio di sicurezza dell'ONU e soprattutto coloro che ignorano la presenza di uomini armati, si assumono la totale responsabilità di questo crimine".

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