L'attentatore degli Champs-Elysées, era già stato arrestato il 23 febbraio, quando aveva minacciato alcuni poliziotti. Secondo i media francesi, il 39enne, pregiudicato e schedato come a rischio radicalizzazione, venne fermato per non aver rispettato i domiciliari e l'obbligo di cure psichiatriche, decisi dal tribunale in relazione al suo precedente arresto. Il giudice responsabile non ritenne però ci fossero motivi sufficienti perché l'uomo tornasse in carcere.
Nel frattempo "elementi della radicalizzazione", "tra cui un libretto salafita", sono stati ritrovati dagli inquirenti in casa della madre del 39enne: è quanto scrive Le Parisien.
Proseguono intanto le indagini sull'azione, rivendicata giovedì sera dall'autoproclamato Stato islamico, in particolare sulla presenza di un complice del terrorista ucciso.
ATS/M. Ang.
DAL TG20.00: