Austria ai nazionalisti, senza sponde per governare

“Quello che ho detto prima dell’elezione, lo dirò anche dopo”. A risultati ormai acquisiti il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha confermato il suo rifiuto ad una collaborazione con il leader della FPÖ Herbert Kickl. Da parte sua il grande vincitore delle elezioni legislative di domenica ha detto di sperare: “Credo che la questione non sia ancora chiusa”.

Le elezioni parlamentari in Austria hanno scosso l’equilibrio politico del Paese. Con oltre il 99% dei voti scrutinati, l’ultradestra della FPÖ festeggia una vittoria storica con il 28,8%. I nazionalisti sono in netto vantaggio rispetto ai conservatori della ÖVP (26,3%), che hanno in Nehammer il proprio esponente di punta, e al Partito socialdemocratico (SPÖ) che ha raccolto il 21,1%. Sconfitti anche i Verdi che ottengono l’8,3%.

Kickl vede nella vittoria elettorale un segnale di cambiamento di direzione in Austria. “Oggi gli elettori hanno puntato i piedi”, ha dichiarato in una prima reazione. La gente ha “dichiarato chiaramente che le cose non possono andare avanti così in questo Paese”.

Il presidente federale Alexander Van der Bellen, esponente dei Verdi, avrà il compito di esplorare una possibile coalizione governativa tra i partiti. Il capo di Stato ha annunciato che presto terrà colloqui con tutti i partiti rappresentati in Parlamento. “Cercherò di capire quali sono i compromessi possibili da raggiungere. Chi può lavorare con chi e chi vuole cosa per l’Austria”. In ogni caso, ha aggiunto, “i capisaldi politici come la tutela delle minoranze, la libertà dei media e l’adesione all’UE non possono essere scalfiti”.

Mai prima d’ora l’ÖVP e la SPÖ erano stati così deboli allo stesso tempo. L’ÖVP, guidata dal cancelliere Karl Nehammer, ha registrato uno dei suoi peggiori risultati elettorali perdendo 11,2 punti rispetto alle precedenti elezioni del 2019. Di pari portata, ma in questo caso si parla di crescita, è stato il balzo in avanti della FPÖ (+12,6). In decisa frenata i Verdi, che perdono 5,6 punti.