“Dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi nei confronti degli omosessuali, dei bisessuali e dei transgender”. Ban ki-moon, primo segretario generale delle Nazioni Unite (ONU) a prendere parola davanti ai membri del Comitato olimpico internazionale (CIO), si è espresso in questo modo, oggi, giovedì a Sochi, alla vigilia dell’apertura dei Giochi invernali.
Ban ha parlato chiaro, senza usare giri di parole per quanto riguarda i pregiudizi. “Ci dobbiamo opporre agli arresti, alle incarcerazioni e alle restrizioni discriminatorie”, ha poi aggiunto.
Allo stesso tempo, ha affermato di aver apprezzato gli sforzi comuni dell’ONU e del CIO nell’usare lo sport come strumento per i cambiamenti sociali. “Uniremo i nostri sforzi”, ha detto, “per condividere i nostri ideali: sostenibilità, universalità, solidarietà e uguaglianza”.
La legge di Putin
La presa di posizione di Ban ki-moon si inserisce nel clima di polemiche suscitate dopo che in giugno, il presidente Vladimir Putin ha promulgato una legge che punisce (con multe e in casi estremi con la prigione) qualsiasi atto di propaganda omosessuale in presenza di minori.
Putin, travolto dalle critiche, in occasione dei Giochi olimpici ha dichiarato che la manifestazione sportiva sarà aperta a tutti, senza discriminazioni.
AFP/AlesS
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La cerimonia di inaugurazione dei Giochi Olimpici, che si svolgerà domani, venerdì, verrà disertata dalla maggioranza dei leader occidentali, da Obama alla Merkel, da Hollande a Cameron per una tacita protesta proprio contro la legge antigay. Presente invece il presidente della Confederazione Didier Burkhalter.
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