L’attacco di Hamas il 7 ottobre e la conseguente fiammata di violenza in Medio Oriente ha portato la Confederazione a sospendere gli aiuti finanziari a 11 ONG israeliane (5) e palestinesi (6) attive in particolare nella difesa dei diritti umani. Berna vuole assicurarsi che i mezzi finanziari siano usati nel modo migliore: “Questa decisione consentirà di analizzare in modo approfondito la conformità della comunicazione di queste organizzazioni con il codice di condotta e la clausola antidiscriminazione del DFAE, a cui sono soggetti i partner esterni”. Pertinenza e fattibilità dei programmi di queste organizzazioni dovranno essere valutate alla luce della nuova situazione.
L’ambasciatore israeliano all’ONU Gilad Erdan ha detto intanto che il suo paese negherà il visto di ingresso a funzionari delle Nazioni Unite dopo l’intervento di ieri del segretario generale Antonio Guterres contestato da Israele stesso. Guterres aveva dichiarato che “è importante riconoscere anche che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”. Il segretario generale dell’ONU aveva sottolineato che “le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E quegli attacchi spaventosi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”.
RG 12.30 del 25.10.2023 Il servizio di Paola Nurnberg
RSI Info 25.10.2023, 12:36
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Nel frattempo, mentre il presidente francese Emmanuel Macron prosegue in Giordania ed Egitto il suo viaggio mediorientale, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha cancellato ogni piano di recarsi prossimamente in Israele, frenando di fatto il riavvicinamento fra i due Paesi.
Gli attacchi israeliani su Gaza si sono intensificati nelle ultime 24 ore: il nuovo bilancio fornito dalle autorità sanitarie locali è di 6’546 morti, fra cui 2’704 bambini. Sono oltre 750 vittime in più rispetto al giorno precedente.