Il re dei Bitcoin è stato arrestato: la polizia giapponese ha accusato Mark Karpeles, il numero uno di Mt.Gox, la piattaforma della moneta virtuale che a febbraio ha dichiarato bancarotta, di aver gonfiato i suoi conti facendo leva sul presunto attacco hacker che, colpendo il mercato, aveva gravemente danneggiato anche "la stessa reputazione della valuta".
Secondo gli addebiti mossi, Karpeles, 30 anni, avrebbe avuto accesso non autorizzato per ben due volte alla piattaforma nel febbraio del 2013 al fine di aumentare il saldo del suo conto in dollari per un totale di 1 milione.
La polizia, secondo i media nipponici, sta anche continuando a indagare per fare luce sulla ipotesi che Karpeles, di origine francese, abbia illecitamente gonfiato anche il suo conto di bitcoin. Se riconosciuto colpevole, l'uomo potrebbe essere condannato fino a 5 anni di carcere o al pagamento di un'ammenda fino a 500.000 yen (circa 4.000 franchi). Le tv nipponiche hanno oggi impietosamente mostrato Karpeles, in maglietta e berretto da baseball calato sul volto, scortato e portato via dalla polizia.
ATS