"Se i miliziani dell’ISIS ci scoprono con fotografie, video o se capiscono che facciamo parte del gruppo "Raqqa si fa massacrare in silenzio", ci ammazzano immediatamente: proprio per questo un nostro amico è stato giustiziato in piazza lo scorso aprile". A parlare ai microfoni della RSI è un giovane blogger del gruppo “al-Raqqaui” che, rigorosamente in incognito, è attivo a Raqqa, la capitale del sedicente Stato islamico (ascolta l’intervista completa in fondo alla pagina).
"Da quando i seguaci di Abu Bakr al-Baghdadi hanno preso il controllo della città siriana un anno fa - spiega il nostro interlocutore - il nostro ruolo è quello di documentare e diffondere informazioni sui loro crimini".
Del gruppo fanno parte anche alcune ragazze: studentesse che da sotto il niqab osservano e riportano fatti di cronaca. I "cittadini reporter" assicurano così un flusso di informazioni sulla vita reale della capitale dell’autoproclamato califfato: crocifissioni, decapitazioni, privilegi e ipocrisie di ogni sorta.
Modem/ludoC
MODEM dell'11.02.2015: l'intervista di Bettina Müller
RSI Info 11.02.2015, 09:29
Contenuto audio
Link: il sito di Modem