L’esercito russo ha annunciato venerdì di aver bombardato per la prima volta al Raqqa, feudo dell’autoproclamato Stato islamico (IS). Raid sono stati effettuati pure sulle province di Aleppo e Idleb. Secondo un bilancio fornito dall’Osservatorio dei diritti umani siriano, almeno 12 estremisti sarebbero stati uccisi.
Il presidente della Commissione esteri della Duma, Alexei Pushkov, proprio oggi ha affermato che queste incursioni dovrebbero proseguire per alcuni mesi: "Credo che l’aspetto importante", ha dichiarato in un’intervista rilasciata alle televisione francese Europe 1, "sia l’intensità, se le operazioni vengono condotte in modo più efficace sarà possibile vedere risultati".
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"Mosca deve fermarsi"
L’intervento di Mosca però, secondo altre fonti, non si sarebbe limitato unicamente a colpire obiettivi dell’IS, ma pure componenti dell’opposizione siriana e civili. Per questo motivo la Turchia, insieme alla coalizione internazionale che da mesi lotta contro l’espansione degli uomini del “Califfo”, ha chiesto la sospensione immediata degli attacchi. Profonda preoccupazione è stata espressa da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e dagli alleati arabi del Golfo.
Reuters/AlesS
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