Almeno 46 persone, forse addirittura 57 secondo alcune fonti, sono rimaste uccise in una doppia deflagrazione verificatasi a Homs, nella Siria occidentale. Lo ha comunicato domenica l’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo (OSDH). L’OSDH ha dichiarato che la maggior parte delle vittime sarebbero civili, segnalando che il bilancio potrebbe ulteriormente aggravarsi a seguito del gran numero di uomini, donne e bambini rimasti gravemente feriti. Gli attacchi sono stati rivendicati dall'autoproclamato Stato islamico.
Secondo quest’ultima struttura, una ONG basata nel Regno Unito che si appoggia a una rete d’informatori in Siria, le due esplosioni hanno anche ferito un centinaio di persone. Un canale della televisione di Stato ha dal canto suo diffuso la notizia riferendo che i morti sarebbero 14 e i feriti una trentina.
La città di Homs è essenzialmente controllata dal regime di Assad ed è pure, con triste regolarità, teatro di attacchi dinamitardi. Il mese scorso, un doppio attentato con ordigni esplosivi rivendicato dal sedicente Stato islamico ha causato oltre 20 morti.
Reuters/AFP/EnCa