La scelta tra economia e lotta al coronavirus si trova sui tavoli di tutti i governi internazionali, ma se generalmente si propende verso il contenimento della pandemia con il blocco delle attività, il presidente del Brasile Jair Bolsonaro è però orientato verso la riapertura e per avere meno ostacoli su questa via ha scelto di cambiare ministro della salute.
L'ormai ex responsabile, Luiz Mandetta, se n'è andato tra gli applausi dei colleghi ribadendo la necessità di difendere la vita, il sistema sanitario pubblico e la scienza. Appena entrato in carica, l'oncologo Nelson Teich, ha dal canto suo promesso test di massa sulla popolazione.
Per Bolsonaro è importante garantire i posti di lavoro e fare in modo che l'economia possa ripartire, e per farlo bisogna flessibilizzare l'isolamento deciso dai vari governatori statali brasiliani.
Le difficoltà economiche e di salute si fanno entrambe sentire, e sempre più forte, nel paese sudamericano, dove da settimane i cittadini protestano con pentole e coperchi dai balconi e dalle finestre. In particolare nelle zone più povere ci sono sia grande timore per il deterioramento delle condizioni sanitarie (gli ospedali dei centri principali sono vicini al collasso) sia grande necessità economica, come evidenziano le lunghe code nelle favelas per ritirare pacchi di alimenti.