I quartieri poveri di Rio de Janeiro, le cosiddette favelas, rischiano di diventare dei focolai incontrollabili di coronavirus. Con situazioni complesse già in condizioni normali, a causa di povertà, mancanza di spazi, di igiene e di strutture sanitarie attrezzate, zone come la Cidade de Deus (Città di Dio) sono praticamente impossibilitate a rispettare le norme basilari di sicurezza contro la pandemia di COVID-19.
Lavarsi le mani di frequente in luoghi dove spesso viene interrotto il flusso di acqua corrente o mantenere le distanze sociali in case con mediamente 2-3 stanze per circa 5-8 abitanti, è impresa ardua. La paura inizia a farsi sentire tra il milione e mezzo di abitanti delle favelas (ovvero quasi un quarto della popolazione cittadina).
Rio non ha ancora imposto l'isolamento, ma scuole, negozi e luoghi turistici sono chiusi. Per i venditori ambulanti delle favelas la drammatica scelta è stare a casa e non avere da mangiare o uscire e rischiare di ammalarsi. E intanto proprio sabato la Cidade de Deus ha registrato il primo caso di coronavirus.