Il bilancio degli scontri scoppiati alla frontiera tra la Striscia di Gaza e Israele è salito a oltre mille palestinesi feriti, decine dei quali da colpi d'arma da fuoco, o intossicati dai lacrimogeni.
Come ormai succede ogni venerdì, i dimostranti hanno dato fuoco a pneumatici e materiale vario nei pressi della barriera di separazione, così da ostacolare la visione ai soldati schierati sul fronte opposto, per poi tentare incursioni al di là del confine. La risposta dei militari, oggetto di critiche per la sua durezza, non s'è fatta attendere. L'esercito dello Stato ebraico ha però ricordato che usa proiettili veri solo in casi estremi.
Abbas si scusa
Mahmud Abbas, in giornata, s'era scusato per le dichiarazioni rilasciate martedì, quando aveva affermato che gli ebrei non sono stati perseguitati per antisemitismo, ma per comportamenti sociali scorretti. Il presidente dell'Autorità nazionale, appena riconfermato, ha rammentato che ritiene la Shoah uno dei crimini più odiosi della storia. Scuse che però il Governo di Gerusalemme ha respinto.
AFP/dg