La polemica relativa al burkini, in Francia, non accenna a diminuire. Dopo il divieto d’indossarlo in spiaggia imposto a Cannes e successivamente nella località corsa di Sisco e a Le Touquet, nel nord del paese, a prendere posizione sul costume da bagno integrale islamico è stato pure Manuel Valls, favorevole al bando: "È incompatibile con i nostri valori, non è un costume da bagno ma l’espressione di un’ideologia basata sull’asservimento della donna", ha affermato oggi, mercoledì, il premier precisando in un’intervista al quotidiano Le Parisien di non essere però d'accordo con l'introduzione di una legge nazionale. L’estrema destra sta traendo un vantaggio politico dalle tensioni create dalle discussioni su questo argomento, ha inoltre ammonito.
Irrompe Rachid Nekkaz
E mentre a Cannes sono state sanzionate le prime tre donne (38 euro ad ognuna), Rachid Nekkaz ha annunciato ieri al giornale Nice-Matin che pagherà lui le multe. L’imprenditore franco-algerino ha già fatto lo stesso dopo l’introduzione delle leggi anti-burqa in Francia e pure in Ticino (vd. correlati).
ATS/ANSA/ludoC
Il nostro approfondimento sul tema in chiave ticinese: Il burkini è benvenuto o quasi