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COP29, i Paesi potranno fare “mercato” delle emissioni

Varate le norme che consentono agli Stati ricchi, ma inquinanti, di acquistare crediti sul carbonio dalle nazioni a impatto inferiore - Il testo sulla “finanza climatica” sarà discusso nella notte

  • Oggi, 19:52
  • 18 minuti fa
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Discussioni, ma anche dimostrazioni durante i tempi supplementari della COP 29

  • Keystone
Di: ATS/Spi 

Mentre ancora resta da sciogliere il nodo più ostico, quello della finanza climatica, arriva una luce verde dalla COP29 in corso a Baku. I Paesi ricchi potranno ora raggiungere i loro obiettivi climatici pagando i Paesi dell’Africa e dell’Asia invece di ridurre le proprie emissioni di gas serra. Questo grazie all’adozione, durante la giornata supplementare dei lavori, delle norme per il mercato internazionale delle emissioni di carbonio. Nuove regole già sospettate di “greenwashing”.

La decisione, presa dai Paesi che partecipano alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima e accolta con un applauso, arriva dopo anni di spinoso dibattito sul commercio dei crediti di riduzione delle emissioni di carbonio.

Finora, i crediti di carbonio sono stati utilizzati principalmente dalle aziende che desiderano cancellare le proprie emissioni e dichiarare di essere “carbon neutral”, un mercato che è sfuggito a tutte le regole internazionali ed è stato segnato da numerosi scandali.

D’ora in poi, per raggiungere gli obiettivi climatici previsti dall’Accordo di Parigi, i Paesi - soprattutto i ricchi inquinatori - potranno acquistare crediti di carbonio o sottoscrivere accordi direttamente con altri Stati “virtuosi” che supereranno i loro obiettivi.

Questa opzione era prevista dall’articolo 6.2 dell’Accordo di Parigi del 2015, la pietra miliare dell’azione globale per il clima; la decisione di sabato la rende effettiva. Gli esperti temono che questi meccanismi consentano ai Paesi di dichiararsi più virtuosi di quanto non siano in realtà, creando un “greenwashing” su larga scala. Ma i Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa e in Asia, fanno grande affidamento su queste transazioni per ottenere finanziamenti internazionali.

Anticipando il via libera odierno, sono già stati firmati 91 accordi bilaterali, soprattutto da Giappone, Corea del Sud e Singapore, per 141 progetti pilota. La Svizzera è un pioniere. Ha firmato accordi con il Ghana, ad esempio, per ridurre le emissioni di metano dai rifiuti, e con la Tailandia per finanziare una flotta di autobus elettrici a Bangkok, l’unica transazione ad oggi.  

La “bozza” sulla “finanza climatica” affrontata nella notte

La presidenza azera della COP29 ha pubblicato sabato sera la bozza di accordo finale sulla “finanza climatica”, che sarà sottoposta nella notte all’approvazione dei quasi 200 Paesi riuniti a Baku per una sessione supplementare.

Il testo, che è stato faticosamente negoziato nelle ultime 24 ore, fissa ad “almeno” 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 il contributo degli Stati ricchi a quelli in via di sviluppo per la transizione verde e l’abbandono delle energie fossili. I contributi di altri Paesi, compresi quelli del Golfo e la Cina, rimarranno su base “volontaria”, si legge nel testo.

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COP29 si discute ancora

Telegiornale 23.11.2024, 12:30

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