In Cina è di 28 morti il bilancio della “caccia all'uomo” continuata per 56 giorni e condotta dalle forze dell'ordine dopo l'attacco alla miniera nello Xinjiang del 18 settembre scorso. Lo riferisce venerdì l'agenzia Xinhua, precisando che l'assalto alla miniera è stato uno dei più sanguinosi avvenuti quest'anno nella regione autonoma nord-occidentale cinese.
Le ultime cifre ufficiali sottolineano che nello scontro con un gruppo di uomini armati di coltelli sono rimaste uccise sedici persone, tra cui undici civili, due agenti di polizia e tre uomini delle forze di para-polizia, mentre altre 18 sono rimaste ferite nell'attacco alla miniera Baicheng, vicino alla località di Aksu.
Secondo altre fonti il bilancio dell'attentato potrebbe essere ben più alto, tanto che si parla di almeno 40 vittime. Subito dopo l'attacco era scattata una vasta operazione nella regione per rintracciare i responsabili dell'attentato. La regione a maggioranza musulmana dello Xinjiang è teatro da anni di un'insurrezione separatista della comunità locale uigura.
AFP/Reuters/ATS/EnCa