La prima giornata di negoziazione fra Iran e il gruppo dei “5+ 1”, svoltasi martedì a Ginevra sulla questione nucleare, ha dato segnali positivi, anche se, come afferma il viceministro degli esteri iraniani Araghci, è troppo presto per giudicare se ci sono stati degli effettivi progressi. Il portavoce dell'Alto rappresentante della politica estera dell’ Ue, Michael Mann, ha comunicato che il ministro degli esteri Javad Zarif, durante il suo discorso, ha fatto trasparire un cauto ottimismo riguardo al possibile compromesso fra Iran, Unione Europea e le sei potenze mondiali coinvolte, sul suo programma nucleare.
Il numero due della delegazione di Teheran Abbas Araghci ha precisato che non ci sarà la possibilità di effettuare ispezioni a sorpresa dei siti nucleari iraniani. "I dettagli del piano sono segreti e rimarranno tali fino a che non sarà trovato un accordo" ha detto il viceministro degli esteri ai giornalisti iraniani.
La reazione degli Stati Uniti
Il pacchetto di proposte intitolato “An end to unnecessary crises, a beginning to new horizons” (“Una fine delle crisi non-necessarie, un inizio di nuovi orizzonti”) è stato accolto positivamente dagli Stati Uniti, che hanno comunicato di essere ben disposti ad aprirsi per un eventuale incontro bilaterale con i rappresentanti del governo di Teheran.
Il dissenso di Israele
Intanto il primo ministro israeliano Netanyahu ha espresso il suo dissenso nei confronti della posizione statunitense, affermando che “sarebbe un errore storico non trarre beneficio dalle sanzioni economiche imposte a Teheran e concedere una tregua prima di assicurarsi che il programma di armi nucleari sia cessato”. Ha inoltre aggiunto che se non dovessero essere prese precauzioni in merito, il suo esercito è pronto a intervenire militarmente anche senza l’aiuto dei suoi alleati, perché Israele "non può concedere in nessun modo all'Iran di possedere armi nucleari".
Reuters/GTa
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RG 18.30 - La corrispondenza di Emiliano Bos
RSI Info 15.10.2013, 20:57