La Russia ha annunciato venerdì un cessate il fuoco unilaterale nella regione di Idlib, nella Siria nord-occidentale, dove la ribellione al regime non è ancora stata messa a tacere. Secondo l'annuncio dei vertici militari, la sospensione delle attività belliche entrerà in vigore sabato mattina e si protrarrà per un non precisato periodo.
Qualche ora prima era giunta notizia che altre migliaia di civili erano in fuga dalla zona, già abbandonata da gran parte della popolazione, a causa dell'inasprimento dell'offensiva condotta dall'esercito locale appoggiato da Mosca.
In proposito, dalla Turchia, che confina con l'area, è giunto l'allarme per una probabile nuova ondata di profughi. A Oslo per una visita, il ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu ha dichiarato che, se gli attacchi continueranno, l'Europa rischia di dover far fronte a un nuovo esodo. Un allarme analogo era stato all'origine delle trattative condotte tra il presidente Recep Tayyip Erdogan e l'inquilino del Cremlino Vladimir Putin per la tregua concordata quasi un anno fa, ma poi ripetutamente violata e ora praticamente non più in vigore.