Tra i giovani spopola con il nome di “droga della risata”: provoca euforia, sensazione di benessere, riso incontrollabile e sensazione di stordimento. Ma non solo. Può essere letale. Com’è successo a un ragazzo di 26 anni morto, ieri, lunedì, in provincia di Lecce dopo averla inalata attraverso un palloncino.
Il suo vero nome è protossido d’azoto. Viene usato per scopi medici come anestetico ma lo si trova anche come propellente in spray per la panna. Facile da acquistare, è anche economico. I casi di morti correlati al suo consumo sono rari, più diffusi invece quelli legati a paralisi o a danni al sistema nervoso. Regno Unito e Paesi Bassi lo hanno vietato. Capire l’ampiezza del fenomeno è difficile.
Anche in Svizzera è nota la problematica. Questa droga viene venduta in bar e discoteche. È difficile però fornire un quadro della sua diffusione nella Confederazione anche perché non è mai stato ordinato un monitoraggio sistematico. Dei parlamentari hanno chiesto a più riprese negli ultimi anni al Governo se non fosse necessaria una strategia più decisa, ma il fenomeno è sempre stato giudicato marginale rispetto ad altre sostanze legali e illegali.
La Confederazione comunque scrive che i Cantoni hanno cominciato a condurre controlli più rigorosi nei locali notturni e l’Ufficio federale della sanità pubblica valuterà se inserire il consumo di gas esilarante nella prossima indagine sul comportamento dei ragazzi in età scolastica previsto nel 2026.
Perché non vietarla?
Il Governo svizzero ritiene che un divieto avrebbe conseguenze eccessive nella distribuzione del protossido d’azoto nei settori della medicina e della tecnologia alimentare. Le autorità cantonali ticinesi ad ogni modo sottolineano che il gas esilarante è un farmaco e un veleno, venderlo senza autorizzazione è un’infrazione penale.
RG 12:30 del 19.11.2024 Il servizio di Anna Valenti
RSI Info 19.11.2024, 13:38